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sabato 8 dicembre 2012

Il Ponte della Scienza

All'ombra dell'imponente Cavalcaferrovia che collega la Garbatella all'Ostiense (Ponte Settimia Spizzichino), pochi sanno che è prossimo all'apertura un secondo ponte, dalle dimensioni assolutamente più contenute ma con un impatto scenografico altrettanto interessante.


Stiamo parlando del Ponte della Scienza, ponte ciclo-pedonale sul Tevere, che collegherà l'Ostienese al quartiere Marconi, e più precisamente al lungotevetre Vittorio Gassman (già lungotevere dei Papareschi).



Questo nuovo ponte, parallelo all'ormai storico "ponte di ferro" (Ponte dell'Industria), rappresenta il completamento dell'ideale tracciato viario che parte da via Cristoforo Colombo, percorre la Circovallazione Ostiense nella sua interezza attraversando la ferrovia grazie al nuovo cavalcaferrovia fino a collegare quindi via Ostiense al quartie Marconi, con uno scenografico attraversamento del fiume Tevere ai piedi del "giardino" dei Gazometri.


L'idea del Ponte della Scienza nasce con la Città della Scienza (da qui il suo nome), progetto complementare a tutto l'intervento di riqualificazione dell'area Ostiense ed in particolare dell'area Italgas, e in termini di ideazione, è coevo al Ponte della Musica al Flaminio; il ponte è di fatto concluso ma della Città della Scienza si sono perse le tracce e la situazione è tale che si sta pensando già ad un cambio di nome, con un proposta di intitolarlo alla donne vittima delle violenze.

Un'interessante articolo su questa mancata occasione di sviluppo dell'area Italgas è consultabile sul blog Mobilità Roma.

Il ponte ha una lunghezza di 140 metri e una larghezza di 10, di cui 7 sono carrabili (solo per mezzi di emergenza); è un'opera dal costo complessivo di oltre 4 milioni di euro, ideata nel 1999, avviata nel novembre 2008 e caratterizzata, come ormai da regola per tutti i cantieri pubblici italiani, da un notevole ritardo nella tabella di consegna: inizialmente prevista per maggio 2010, la consegna è stata riprogrammata a maggio del 2012 ma a tutt'oggi il ponte è ancora da aprire.


L'architettura è firmata dai quarantenni romani Maximiliano Pintore, Gianluca Andreoletti e Stefano Tonucci e realizzata dalla società Meg Costruzioni S.p.A.; si articola in tre elementi strutturali ben evidenti:

  • una struttura a sbalzo in cemento armato precompresso, con una luce di 25 metri, posizionata sulla riva sinistra per sostenere l'impalcato centrale dal lato Ostiense;
  • una struttura a sbalzo in acciaio con una luce di 52 metri, posizionata sulla riva destra sul lato Marconi;
  • un impalcato centrale, costituito da due travature in carpenteria metallica.




Il "varo" del ponte nel servizio di Alessia Romano andato in onda su GoldTV17 il 2 marzo 2012: 


Il Ponte della Scienza, in definitiva, inaugura una viabilità del tutto nuova per le zona Ostiense e Marconi, con alcuni impatti urbanistici ancora non del tutto chiari ai non addetti ai lavori:

  • un primo aspetto riguarda l'acesso al ponte lato Ostiense, per il quale ci aspetteremmo la predisposizione di un percorso dedicato ciclo-pedonale di attraversamento dell'area tra la Centrale Montemartini e il complesso industriale Italgas;
  • in secondo luogo, lo sbocco sul quartiere Marconi è tutto da inventare dato che il ponte atterra di fatto di fronte il Teatro India senza un naturale ed immediato collegamento con la zona commerciale di viale Marconi.




martedì 2 ottobre 2012

Un chiarimento dovuto e delle scuse da porgere... basteranno?

Oggi gli abitanti dei quartieri limitrofi all'ex Cinodromo di via della Vasca Navale, in zona San Paolo - Marconi, hanno trovato affisso all'entrata dei loro condomini un interessante volantino:



Si tratta di un comunicato firmato dal collettivo L.O.A. Acrobax (http://acrobax.org/) in cui si fa chiarezza sulla notte insonne passata venerdì 28 settembre 2012 dai quartieri di San Paolo e Marconi (http://acrobax.org/2012/10/ci-cusiamo-per-il-disagio/): il rumore assordante e martellante che è durato fino alle prime luci dell'alba proveniva dall'ex Cinodromo, dove L.O.A. Acrobax, che occupa dal 2002 tale struttura, aveva organizzato "ProvocAzioni Festival", evento di musica elettronica ormai giunto alla terza edizione (http://acrobax.org/2012/09/28-29-settembre-provocazioni-festival/).



Quello che neanche i centralini di Carabinieri, Polizia e Vigili Urbani, tempestati nel corso della notte da chiamate di protesta da parte dei cittadini, riuscivano a spiegare trova finalmente risposta nel comunicato: si è verificato una "mancanza di attenzione tecnica per la gestione di uno dei 3 sound che suonavano" da parte dell'organizzazione dell'evento; in altre parole, uno dei DJ della manifestazione ha esagerato con il volume delle casse, nel tentativo di ampliare quanto più possibile il proprio pubblico.



Indubbiamente il volantino rappresenta un raro esempio di civiltà: L.O.A. Acrobax si preoccupa di spiegare l'accaduto ai cittadini e porge le scuse al territorio, riconoscendo la propria responsabilità per il disagio arrecato; un vero e proprio esempio di "educazione civica", in un contesto sociale, pubblico e privato, in cui assistiamo quotidianamente da più parti al gioco dello scarica-barile di fronte alle proprie responsabilità.

Altrettanto apprezzabile è il fatto che la serata successiva dell'evento, quella di sabato 29 settembre 2012, si sia svolta senza emissione di "inquinamento sonoro", grazie ad un intervento tecnico nel frattempo effettuato.

Tutto economiabile, come encomiabile è l'esperienza di questo collettivo che cerca, a modo suo, di dare un senso ad una struttura, come quella dell'ex Cinodromo, altrimenti destinata all'abbandono totale.

Quello che però stupisce è come mai dopo ore e ore di musica assordante non si sia presa la decisione più semplice ed ovvia: intervenire tempestivamente e spegnere immediatamente la musica, già dopo le prime proteste dei cittadini. Il dubbio nasce spontaneo e la domanda non è rivolta solo agli organizzatori dell'evento ma, e forse soprattutto, a chi doveva vigilare ed intervenire.

Ancora una volta, un territorio martoriato dall'abbandono e dall'incuranza generale, è stato vittima dell'ennesimo episodio di mancata/cattiva gestione da parte dell'Amministrazione Pubblica... un'Amministrazione Pubblica insensibile alle "ProvocAzioni"...

domenica 30 settembre 2012

Caduta alberi in Via Melloni


Via Macedonio Melloni è una delle principali strade alberate di quella porzione del quartiere di San Paolo ritagliatata tra Tevere, viale Marconi, Stadio degli Eucalipti ed ex Cinodromo.

Si tratta di una strada abbastanza trafficata da automobili e pedoni nel corso della settimana, per via della vicinanza con le scuole e l'Università Roma3, ma piuttosto tranquilla nel fine settimana.


Il caso ha voluto che proprio in una tranquilla domenica di inizio autunno, il 23 settembre 2012, più o meno all'ora di pranzo, su questa via sia caduto un albero: fortunatamente, dato anche l'orario, non vi era praticamente nessuno per strada; nessun danno a persone e, sempre fortunatamente, nessun danno alle macchine parcheggiate nei pressi.


Una vera fortuna... l'ennesima, perchè questo a cadere non è il primo albero e non sarà neanche l'ultimo se la gestione del verde pubblico di via Macedonio Melloni, come delle strade limitrofe, continuerà a rimanere quella che è, ovvero nulla.




Gli alberi di questa strada cadono, infatti, perchè non sono curati e potati periodicamente: appartengono alla famiglia delle acacie e come tutte le acacie hanno il pregio di crescere e svilupparsi rapidamente, con radice diffuse ma non profonde. Se la folta chioma non viene "alleggerita" periodicamente tendono a piegarsi, fino a sradicarsi e quindi a cadere.


Tralasciando il giudizio sulla scelta di questo tipo di pianta da destinare a verde pubblico (oltre ai "difetti" su menzionati, occorrerebbe ricordare anche i disagi e relativi costi creati dalla copiosa caduta di fogliame), la situazione che si presenta in via Macedonio Melloni è a dir poco sconfortante se non addirittura critica.




Il video ci mostra chiaramente che di alberi caduti se ne contanto ben più di uno ed altri sono pronti a farlo: basti notare l'orientamenteo del tronco e il dissesto del marciapiede e dei cordoli delle aiuole.

Dopo la caduta (... sempre dopo) è stata disposta finalmente la potatura: programmata per il prossimo 1° ottobre 2012, è già stata completata nella vicina via Segre.


Ci chiediamo perchè piuttosto che continuare a spendere denaro pubblico per interventi ordinari e straordinari su un verde palesemente inadatto e pericoloso per l'incoluminità pubblica, non si proceda ad una più sistematica (e forse alla fine anche più economica) sostituzione delle attuali piante.


Ogni Comune (e non solo quelli di grandi dimensioni) dovrebbe affiancare al "Piano Urbanistico Comunale" (PUC) un "Piano del Verde Urbano" in cui vi sia un regolamento che valuti preventivamente le specie arboree da utilizzare più adatte da piantare nei viali alberati del proprio contesto cittadino.


E nel frattempo... che almeno si rimpiazzino gli alberi già caduti, di cui rimango tristi e indecorosi spezzoni di tronco!!!

Nasce il Blog LaZdiSP!

Decolla oggi La Zanzara di San Paolo, il blog di notizie, fatti, curiosità e denunce dal quartiere romano di San Paolo... e dintorni.

E a proposito di decolli...