domenica 30 dicembre 2012

San Paolo sparita... Le fabbriche della conoscenza

Nessun altro quartiere di Roma, come quello dell'Ostiense, è in grado di testimoniare la conversione di un'area a forte vocazione industriale verso l'economia post-industriale.

A seguito del trasferimento a Roma della capitale del nuovo stato unitario, il Piano Regolatore del 1873 e i successivi del 1883, 1916 e 1931 individuavano nel quadrante Ostiense (da Porta San Paolo verso i terreni che sarebbero stati destinati all'edificazione dell'EUR) la zona destinata allo sviluppo industriale della città; una destinazione motivata dalla presenza del fiume allora navigabile e della linea ferroviaria Roma - Civitavecchia, edificata da papa Pio IX (1846-1878) e collegata alla stazione Termini attraverso il ponte di ferro inaugurato nel 1863.

Terrenni e fabbricati ieri destinati a fabbriche, opifici, centrali elettriche e mercati, che per tutto il novecento hanno connotato il tessuto urbano ed economico dei quartieri di Testaccio, dell'Ostiense e di Valco San Paolo, sono stati destinati, dopo un lento ma inesorabile declino ed abbandono avviatosi a partire dagli anni '70, alla riconversione verso l'economia della conoscenza grazie soprattutto all'acquisizione da parte della Terza Università di Roma.

Il ruolo svolto dalla Terza Università in questo cambio di pelle dell'area Ostiense trova testimonianza nel libro "Fabbrice della Conoscenza", scaricabile dall'archivio bibliografico del Cedot - Centro di Documentazione e Osservazione Territoriale dell'Università degli Studi Roma Tre (www.cedot.it):

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Il libro costituisce il catalogo della mostra organizzata presso il Rettorato di Roma Tre dal 23 al 30 gennaio 2001 e curata da Enrica Torelli Landini e Carlo Maria Travaglini.

Le 64 pagine della pubblicazione, ricche di foto e disegni d'epoca, ripercorrono la storia degli edifici simbolo dell'industria romana nei quartieri Ostiense e Valco San Paolo, strutture in disuso ed ora e nel prossimo futuro destinati all'attività amministrativa e didattica della Terza Università.


Oltre ai noti edifici simbolo dell'archeologia industriale romana (il Gazometro, il Mattatoio e i Mercati Generali), trovano spazio nella pubblicazione alcuni edifici la cui destinazione originaria è dimenticata se non sconosciuta ai più ma che nel passato hanno profondamente caratterizzato la vita produttiva dell'Ostiense e dei quartieri limitrofi (prima fra tutti la Garbatella, quartiere costruito a partire dagli anni venti del secolo scorso proprio per assicurare alloggio agli operai della nascente area industriale):
  • la filiale romana Alfa Romeo in Via Ostiense, 234:






Per chi è interessato a continuare il viaggio nell'archeologia industriale romana, consigliamo un altro libro di Enrica Torelli Landini, "Roma. Memorie della Città":

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La pubblicazione edita nel 2007 estende l'indagine storica ed urbanistica dello svilupo industriale, già oggetto della mostra del 2001, all'intero territorio del comune di Roma (fino a ricomprendere il litorale di Ostia) su un arco temporale compreso tra gli anni dell’ultima Roma papalina agli anni ’40 del Novecento.

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